La sterilizzazione, ad esempio per i gatti, evita malattie infettive trasmissibili quali la FIV (aids felino) e la FELV (leucemia felina). Queste malattie, ovviamente, non si trasmettono all’uomo ma sono pericolose per i mici.
Sterilizzare un animale vuol dire ridurre, e anche di molto, la possibilità di tumori, come quello mammario e uterino per le femmine, e quello alla prostata nei maschi.
Nei casi di gatti di colonia evita le “fughe d’amore”, causa di investimenti e maltrattamenti, e aumenta l’aspettativa di vita dei gatti perché meno soggetti ad incidenti.
Forse non tutti sanno che il numero di discendenti di un cane o di un gatto, in soli sei anni, è di circa 70.000 nuovi randagi! Cuccioli che rischiano di vivere di stenti, o di passare la loro esistenza in un canile, o in un gattile. I più fortunati trovano casa, a discapito però dei tanti animali che già vivono in “gabbia”, o in strada, o in un recinto.
C’è chi pensa che “sterilizzare è contro natura”: meglio allora far nascere nuove vite, per chiuderle poi in sacchetti di nylon e buttarli nei bidoni dell’immondizia, o lasciarli morire di stenti?! Perché questo è quello che succede.
Sterilizzare i nostri animali e quelli “non nostri” è la prima cosa che dobbiamo fare, se li amiamo davvero!
Campagna di sensibilizzazione promossa dall'Associazione UNA ZAMPA PER LA VITA.